AD ASTRA

CINEMINO In Genova

Astrolabio 2.9 Archivio: femminile plurale



AD ASTRA – Cinemino in Genova
INGRESSO RISERVATO AI SOCI CON TESSERA ARCI 25/26
È possibile fare richiesta online via App ARCI o direttamente al circolo.


Le prime volte di Giulia Cosentino e Perla Sardella e /ma·tri·mò·nio/ di Gaia Siria Meloni

Una puntata atipica di Astrolabio dedicata al cortometraggio che nasce e si sviluppa a partire da materiale d’archivio.
Tre registe e due cortometraggi che indagano la tematica del femminile attraverso filmati d’epoca amatoriali, dove la memoria personale diventa riflessione collettiva. Sarà con noi in sala Perla Sardella, regista de Le prime volte che abbiamo avuto piacere di ospitare per il suo recente Portuali, per raccontarci come è nato il cortometraggio e confrontarci sull’utilizzo del materiale d’archivio in una ricerca dove l’immaginazione si fa politica, capace di offrire sguardi nuovi sul passato.

Le prime volte
di Giulia Cosentino e Perla Sardella
Italia/Spagna, 2025, 16 min
produzione: Margot Mecca, Matteo Tortone – Malfé Film, Lights On

Le prime volte è l’incontro di due sguardi che si sovrappongono e si interrogano attraverso le storie di Emilia e Caterina, e le lettere con cui ripercorrono la loro adolescenza in un collegio negli anni ’50. Le immagini d’archivio, tratte dal cinema amatoriale, vengono sottratte allo sguardo maschile che le ha generate e rilette attraverso un desiderio femminile. Il corto di Cosentino e Sardella è un atto di scrittura condivisa e immaginazione politica, che attraversa i decenni per arrivare al presente e unire, nello spazio dell’inquadratura, desideri e istanze ancora pulsanti.

Giulia Cosentino (Catania, 1990), è una regista, sceneggiatrice e ricercatrice. Ha lavorato come assistente alla regia di alcuni tra i più riconosciuti autori internazionali (tra cui Miguel Gomes, Pietro Marcello, Aleksander Sokurov, Matteo Garrone). I suoi cortometraggi (Lui e io, Perché Scappi?) sono stati presentati in vari festival e nel 2022 ha vinto il Premio Solinas per la miglior sceneggiatura. Al momento vive tra Roma e Palermo dove insegna al Centro Sperimentale di Cinematografia e collabora come sceneggiatrice.

Perla Sardella (Jesi, 1991) lavora con immagini fisse e in movimento e con diversi formati (documentario, fotografia, audio e video-installazioni). I suoi lavori si collocano tra sperimentazione e osservazione. Tra i suoi lavori: Please Rewind (video-installazione, 2017); Prendere la parola (doc., 2019) opera premiata al Filmmaker Festival; Le grand viveur (corto sperimentale, 2020); Prima Persona Plurale (opera audio/performance, 2023); I portuali (doc. 2024) opera premiata al Festival dei Popoli. Vive e lavora a Genova, dove fa anche l’insegnante di scuola superiore.

/ma·tri·mò·nio/
di Gaia Siria Meloni
Italia, 2023, 20 min

produzione: Premio Zavattini – Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico

Tre donne, tre generazioni, tre vite che attraversano i decenni, fra il secolo scorso e l’attuale millennio. Tre vite diverse, a volte in conflitto, eppure vicine. Cosa è che le unisce? Quale coincidenza le intreccia, fa sì che lascino ciascuna delle tracce nell’altra? Mirella è bimba nel dopoguerra, conosce la fame e cresce in fretta. Lavora, si innamora una volta, una seconda che finisce col matrimonio. Insieme a Luigi, il marito, avranno cinque figli. Ci sono i ricordi delle fotografie, le sue di quando non era moglie e madre e quelle coi bimbi, dal bianco e nero si passa al colore. Assunta è la sua prima bambina, si ribella da quando è piccola, sogna di fuggire, di essere libera; appena può va altrove, cambia anche il nome che le avevano scelto, diviene Alessandra. Anche lei si sposa, sorride felice nei filmini, anche lei ha una bambina: Gaia Siria, la regista. “Da quando ho memoria sono stata sempre attratta dagli scatoloni di fotografie di famiglia, dai filmini, dalle lettere, memorie mute che mi parlavano. Ma cosa c’è di unico nella vita di ognuno di noi che possa essere significativo ‘oltre noi’?” dice l’autrice nelle sue note di regia. È dunque seguendo questa linea famigliare di madre-figlia-nipote che l’autrice costruisce una narrazione che è insieme ricerca di una memoria “personale” e collettiva. E che riguarda il femminile nei suoi rapporti, nelle sue fughe e nei suoi ritorni, in una ricerca costante di uno spazio nella società italiana e fra le maglie (strette) delle sue leggi, che di ognuna condizionano l’esistenza.  Sono frammenti di lotte, di scelte, di conquiste, di ricerca. Qualcosa che rimane e che si trasmette, che interroga l’eredità dei gesti e delle parole nei legami di affetto e nella ricerca di un proprio racconto in cui ritrovarsi. (Cristina Piccino)

Gaia Siria Meloni (Roma, 1990) è regista e operatrice culturale con la Cinema Mundi Coop Onlus che gestisce dal 2018 il cinema Aquila di Roma. Ha curato la selezione dei documentari al festival Tulipano Nero. Laureata alla Sapienza di Roma in Sociologia, ha frequentato la Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti a Milano. Il suo cortometraggio di diploma alla Civica, Senza negazione (2019), realizzato insieme a Elisa Baccolo e a Giacomo Riillo, ha partecipato ed è stata premiato in diversi festival cinematografici. Ha lavorato come assistente alla regia e nella ricerca di archivio per Romanzo Radicale (2021) di Mimmo Calopresti. Con /ma·tri·mò·nio/ ha vinto l’edizione 2022-23 del Premio Zavattini.