Presentazione libro di Riccardo Balli su Agenzia X: musica, talk con l’autore intervistato dall’editor Ossydiana Speri, una grande visione e un tocco di atmosfera giamaicana da gustare.
Cosa lega la musica giamaicana agli spaghetti western?
Quali sono le differenze tra apprezzamento culturale e appropriazione?
Sono domande a cui solo l’imprevedibile dj Balli può rispondere.
Per capire quanto più duri si debba essere, ascolteremo, quindi, ma vedremo anche, dedicando la visione al da poco dipartito Jimmy Cliff.
Con possibilità di esperire in loco del confine culinario che passa tra spaghetti western e rice and peas.

Per un pugno di bling bling – dubbing spaghetti western
Riccardo Balli
Agenzia X, 2025, 200pp
Nel film di culto The Harder They Come, il protagonista interpretato da Jimmy Cliff siede in un cinema di Kingston con altri rude boy a guardare Django di Sergio Corbucci. Ben quattro brani di Lee Perry & The Upsetters rubano titoli, artwork e soggetti narrativi ai film spaghetti western. Con indosso un sombrero, un poncho e stivali con speroni, la leggenda della dancehall Eek-A-Mouse si mette in posa sotto le luci del palcoscenico. Queste sono solo alcune delle numerose influenze che il western italiano ha avuto sulla cultura giamaicana.
Il rapporto tra l’industria cinematografica del Belpaese e la musica giamaicana negli anni settanta è rimasto in gran parte inesplorato, ma offre un panorama per riflettere su ciò che separa l’apprezzamento dall’appropriazione culturale. Attraverso l’uso di una moltitudine di armi di scrittura creativa e di un remake in salsa dub di Per un pugno di dollari, Ricciardi Balli collega la frontiera mitica dei dj globali delle West Indies con il selvaggio West, raccontato dai registi come Sergio Leone. Il bling bling della trama è scandito da uno spassoso confronto giudiziario tra Judge Dread e lo stesso Balli che non si tira indietro nel guardare in faccia i crimini del colonialismo fascista nell’Etiopia di Hailé Selassié.
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“Un salto sul treno, ovviamente per Babylon, guidato più che da un’estasi dell’oro da una Estiqaatsi dell’oro: chi più di Riccardo Balli può riuscire a stare in equilibro sul sottile confine che separa cultural appropriation e cultural appreciation? Autore ostico ma anche agnostico il vulcanico Balli, che sarebbe capace di rendere oro colato le teorie e le connessioni culturali più improbabili, mette in fila 200 pagine in cui esplora il rapporto tra l’industria e lo stile del cinema spaghetti western con la musica giamaicana (reggae, dancehall, dub). Partendo da Jimmy Cliff che in The Harder They Come si gasa con Django di Sergio Corbucci, Balli, difeso dal giudice Sergio Leone di Giuda e accusato da Judge Dread, mette in scena un colto e allo stesso tempo trash pamphlet/processo sul tema di cui sopra, dove trova anche spazio una parte dedicata agli italiani brava gente nell’Etiopia di Hailé Selassié.”
Marco Pecorari – Rumore

The Harder They Come
di Perry Henzell
Drammatico, Giamaica, 1972, 103′
V.O. inglese con sottotitoli italiani
con Jimmy Cliff, Janet Bartley, Carl Bradshaw, Ras Daniel Hartman, Basil Keane
Ivanhoe Martin arriva a Kingston, in Giamaica, in cerca di lavoro e, dopo alcune difficoltà iniziali, ottiene un contratto discografico come cantante reggae. Registra la sua prima canzone, “The Harder They Come”, ma dopo un’aspra disputa con un produttore manipolatore di nome Hilton, si ritrova presto a ricorrere a piccoli crimini per pagare le bollette. Spaccia marijuana, uccide alcuni poliziotti violenti e diventa un eroe popolare locale. Nel frattempo, il suo disco è in cima alle classifiche.
