AD ASTRA

CINEMINO In Genova

ṣumūd ġazāra #6 Sarura – The future is an unknown place



AD ASTRA – Cinemino in Genova
INGRESSO RISERVATO AI SOCI CON TESSERA ARCI 25/26
È possibile fare richiesta online via App ARCI o direttamente al circolo.


di Nicola Zambelli
Documentario, Italia, 2022, 80′
V.O. in Inglese e Arabo, sottitolato in italiano

Alle porte del deserto del Negev, un gruppo di giovani palestinesi lotta contro l’occupazione militare israeliana. “Youth of Sumud” – i giovani della perseveranza – cercano di restituire alla propria gente le terre sottratte alle loro famiglie, ristrutturando l’antico villaggio di grotte di Sarura. Affrontano l’aggressione con azioni nonviolente, difendendosi dai fucili con le proprie videocamere; si oppongono alla desolazione e alla morte con la speranza e la vita. Dieci anni dopo il loro primo documentario sulla lotta nonviolenta in Cisgiordania, i registi tornano nel villaggio di At-Tuwani per raccontare come siano cresciuti nel frattempo i bambini ritratti nel film, utilizzando materiale d’archivio di più di 15 anni.

Nicola Zambelli Filmmaker e autore di documentari, reportage fotografici, installazioni e video per il teatro, la danza e l’arte. I lungometraggi a cui ha lavorato sono stati proiettati in Italia e all’estero, ricevendo diversi riconoscimenti in festival nazionali e internazionali. Il suo ultimo film Sarura. The future is an unknown place è stato co-prodotto da Al Jazeera e distribuito in tutto il mondo da Journev Man Pictures.
Si occupa di regia e direzione della fotografia. Tra i fondatori dell’associazione culturale SMK Factory, ideatrice del portale di distribuzione cinematografica indipendente OpenDDB.it, basato sull’idea di cultura aperta, seguendo una logica di funzionamento open-source.
E’ laureato in Filosofia Ermeneutica con un tesi sull’identità narrativa del Sè, ha conseguito un master in cinema documentario presso lo IED di Milano.


ṣumūd ġazāra è la rassegna di Ad Astra dedicata alla situazione della Palestina.
Abbiamo scelto film e collaborazioni che, speriamo, ci aiutino a fare chiarezza sulla situazione e che ci permettano di trovare un linguaggio comune sulle posizioni in merito a quanto sta accadendo.

Abbiamo accostato i due termini ṣumūd ġazāra in maniera totalmente spontanea, come invito al dar la maggior voce possibile alla pratica resistente del popolo palestinese, precedente al genocidio in corso da parte dell’esercito israeliano.
Il termine ṣumūd vuol dire fermezza o perseveranza, ma anche resilienza o resistenza e viene spesso usato per rappresentare un valore culturale, un tema ideologico e una strategia politica palestinese emersa a seguito della Guerra dei Sei Giorni del 1967 tra il popolo palestinese come conseguenza della sua oppressione e della resistenza che ha ispirato.
L’etimo di ġazāra, invece, lo conosciamo bene e, nella sua traduzione italiana gazzarra lo abbiamo scelto come nome della nostra webradio nel 2012, e, dall’originale significato di mormorio, è passato a rappresentare una strepitosa dimostrazione di giubilo o fastidio, sottolineata da rumori percussivi e urla collettive.

Grafica by Federica Romani
Immagine di copertina del Palestinian Museum Digital Archive https://palarchive.org/