أرشيف الصوت الفلسطيني
PALESTINIAN SOUND ARCHIVE

Ad Astra è onoratissima di ospitare il fondatore di questo archivio importantissimo che preserva e diffonde una parte della cultura palestinese, quella sonora, che testimonia la vitalità della popolazione nonostante le violenze subite.
Dalle 20 musica e talk con Mo’min Swaitat, dischi, vinili, registrazioni, field recording, immagini e racconti
Mo’min Swaitat (Majazz Project), artista visivo, musicista e fondatore del Palestinian Sound Archive, archivio sonoro dedicato alla memoria culturale palestinese e alla sua storia sonora.
Il progetto, collettivo per natura, raccoglie e condivide registrazioni fisiche e digitali attraverso set, performance, installazioni e narrazioni che ne contestualizzano i contenuti.
Inside the Palestinian Sound Archive racconta le storie di artistə palestinesi che hanno prodotto musica in condizioni di censura, esilio e conflitto.
Gli eventi del Majazz Project propongono l’archiviazione come atto decoloniale e di resistenza, attraverso suoni e immagini che custodiscono la cultura, la danza, la memoria e la resistenza palestinese.
Tutte le info sul sito del progetto https://majazzproject.com

Majazz Project – fondato da Mo’min Swaitat, attore formatosi presso il Freedom Theatre di Jenin e musicista – è un’etichetta discografica e un progetto di ricerca e archivio sonoro digitale di musica tradizionale che ha l’obbiettivo di far conoscere in tutto il mondo il patrimonio musicale palestinese. L’obiettivo è quello di mettere in contatto le band palestinesi degli anni Sessanta, Settanta e Ottanta con un nuovo pubblico e rendere la loro musica disponibile attraverso piattaforme streaming sia in forma originale che reinterpretata e remixata da DJ, artisti e musicisti contemporanei.
L’etichetta nasce nel 2020, quando Mo’min inizia a digitalizzare il materiale sonoro di un negozio di cassette e vinili di Jenin, creando così un archivio di nastri e vinili rari provenienti dalla Palestina e non solo, che spaziano dai field recording di matrimoni e feste, ai brani rivoluzionari e al funk anni Ottanta pieni di synth.

“That’s the ultimate aim – for my own community to regain hope of return, for us, and our material culture.”
Mo’min Swaitat
Leggi una bellissima intervista con Mo’min
https://www.itsnicethat.com/features/palestinian-sound-archive-majazz-project-graphic-design-art-music-spotlight-021024

Ascolta la trasmisione su NTS Radio
https://www.nts.live/shows/palestinian-sound-archive
ṣumūd ġazāra è la rassegna di Ad Astra dedicata alla situazione della Palestina.
Abbiamo scelto film e collaborazioni che, speriamo, ci aiutino a fare chiarezza sulla situazione e che ci permettano di trovare un linguaggio comune sulle posizioni in merito a quanto sta accadendo.
Abbiamo accostato i due termini ṣumūd e ġazāra in maniera totalmente spontanea, come invito al dar la maggior voce possibile alla pratica resistente del popolo palestinese, precedente al genocidio in corso da parte dell’esercito israeliano.
Il termine ṣumūd vuol dire fermezza o perseveranza, ma anche resilienza o resistenza e viene spesso usato per rappresentare un valore culturale, un tema ideologico e una strategia politica palestinese emersa a seguito della Guerra dei Sei Giorni del 1967 tra il popolo palestinese come conseguenza della sua oppressione e della resistenza che ha ispirato.
L’etimo di ġazāra, invece, lo conosciamo bene e, nella sua traduzione italiana gazzarra lo abbiamo scelto come nome della nostra webradio nel 2012, e, dall’originale significato di mormorio, è passato a rappresentare una strepitosa dimostrazione di giubilo o fastidio, sottolineata da rumori percussivi e urla collettive.
Grafica by Federica Romani
Immagine di copertina del Palestinian Museum Digital Archive https://palarchive.org/