Documentario, Palestina/Francia/Qatar/Giordania/Emirati Arabi Uniti/Italia, 2024, 112′
regia di Reema Mahmoud, Muhammad Al Sharif, Ahmed Hassouna, Islam Al Zeriei, Mustafa Kolab, Nidal Damo, Khamis Masharawi, Bashar Al Balbisi, Tamer Nijim, Ahmed Al Danaf, Alaa Islam Ayoub, Karim Satoum, Alaa Damo, Aws Al Banna, Rabab Khamis, Mustafa Al-Nabih, Mustafa Al-Nabih, Hana Eleiwa, Wissam Moussa, Basel El Maqousi, Nida’a Abu Hasna, Mahdi Kreirah
con Alaa Nijim, Aws Al Banna, Kamel Mohammad, Karim Satoum, Kenzi Al Balbisi, Nidal Damo, Thaer Abu Zubaida, Yahya Saad
montaggio Denis Le Paven, Pauline Eon
musica Naseer Shamma, Johanni Curtet, Jabr Al Hajj, Sol Band
produttore Rashid Masharawi
produzione Masharawi Film Fund, Coorigines Production, Coorigines Production, Revolver, Metafora Production, International Media Support (IMS), Royal Film Commission Jordan, Sharjah Art Foundation, Doha Film Institute, Akka Films
Festival Internacional del Nuevo Cine Latinoamericano 2024: Cine desde Palestina
Taormina Film Fest 2024: Focus meditarraneo
TIFF – Toronto International Film Festival 2024: TIFF Docs
Venerdì 31 gennaio 2025
h2100
Saranno presenti l3 compagn3 di progetto Emergenza Gaza e lsoa Buridda
From Ground Zero è un progetto che raccoglie 22 cortometraggi realizzati da alcuni registi di Gaza. Lanciata dal regista palestinese Rashid Masharawi, l’iniziativa è nata nel contesto del nuovo conflitto con Israele scoppiato dopo gli attacchi del 7 ottobre 2023 e mira a offrire a giovani filmaker l’opportunità di esprimersi attraverso il proprio lavoro. Ogni film dalla durata compresa tra i 3 e i 6 minuti presenta un punto di vista originale sulla realtà di Gaza e sulle esperienze di vita della sua popolazione, tra la tragedia dei bombardamenti e lo spirito di sopravvivenza di un popolo. Mischiando generi che vanno dalla fiction al documentario, dall’animazione al cinema sperimentale, From Ground Zero presenta una varietà di storie che riflettono il dolore, la gioia e la speranza di Gaza e testimoniano della vitalità della sua scena artistica, nonostante le terribili condizioni in cui si trova a operare.
Al TorinoFF il film ha ottenuto un premio dalla Scuola Holden, con la seguente motivazione: “Per aver saputo guardare oltre la vendetta, oltre l’ingiustizia quotidianamente subita, con una pluralità di linguaggi che mostrano la resistenza del popolo Palestinese atraverso l’atto creativo e la gioia dello stare insieme: per la capacità di raccontare l’atrocità della vita quotidiana senza mai trasmettere messaggi di odio“.
ṣumūd ġazāra è la rassegna di Ad Astra dedicata alla situazione della Palestina.
Abbiamo scelto film e collaborazioni che, speriamo, ci aiutino a fare chiarezza sulla situazione e che ci permettano di trovare un linguaggio comune sulle posizioni in merito a quanto sta accadendo.
Abbiamo accostato i due termini ṣumūd e ġazāra in maniera totalmente spontanea, come invito al dar la maggior voce possibile alla pratica resistente del popolo palestinese, precedente al genocidio in corso da parte dell’esercito israeliano.
Il termine ṣumūd vuol dire fermezza o perseveranza, ma anche resilienza o resistenza e viene spesso usato per rappresentare un valore culturale, un tema ideologico e una strategia politica palestinese emersa a seguito della Guerra dei Sei Giorni del 1967 tra il popolo palestinese come conseguenza della sua oppressione e della resistenza che ha ispirato.
L’etimo di ġazāra, invece, lo conosciamo bene e, nella sua traduzione italiana gazzarra lo abbiamo scelto come nome della nostra webradio nel 2012, e, dall’originale significato di mormorio, è passato a rappresentare una strepitosa dimostrazione di giubilo o fastidio, sottolineata da rumori percussivi e urla collettive.